Free tour nel cervello di una svarionata (e lo so che "dull" non vuole la esse…)

County General Hospital

Bahadur diceva Non aver paura del rischio: in ogni caso il destino deciderà della tua vita e non posso che dargli ragione ma, dopo tutto questo tempo, continuo a chiedermi: Quando si ricorderà la nonnina che devo farle le punture?

Già mi vedo: mascherina salva-microbi-forieri-di-febbre-equina sul muso, guanti di lattice 8 e mezzo (quando io porto un 7… ma la nonna quelli passa…), siringotta da 5 ml monouso nella mano destra, fialetta di principio attivo nella sinistra. Con perizia e attenzione, in un sol gesto apro la fialetta senza seghettino, frantumandola giusto un pelino sotto il bordo segnato. Non una goccia di principio raggiunge il suolo o le mie adidas assassine. In compenso i vetri del cappuccio della fialetta tagliano la superficie del guanto e perforano il tessuto epidermico del mio ditone: una pozza di sangue invade il guanto e scende lungo l’avambraccio fino al gomito.
Poso la siringotta e la fialetta per togliermi il guanto e fasciare il dito. Indosso un nuovo guanto e riprendo l’opera da dove l’ho interrotta.
Porto la siringotta alle labbra e con i denti stappo il cappuccio che protegge l’ago malefico, che vola via, a migliaia di millimetri di distanza. L’ago viene inserito nella fialetta e il liquido in breve viene aspirato. La fialetta, ormai vuota, non ha più alcuna funzione e con un ampio gesto della mano, la getto lontano, facendola finire in frantumi.
Invito la nonnina a calar il sipario e prendo le debite misure: sono un paio di metri da qui al didietro spazioso dell’ignara vittima…ecco un po’ più a destra… sì… mi pare che ci siamo…
Prendo la rincorsa e piombo con l’ago bastardo nella ciappotta della progenitrice, che caccia un urlo stratosferico (ma che te urli?).
In un batter d’occhio adempio alla mia funzione e sempre con perizia e attenzione svuoto il contenuto della siringotta intramuscolo, estraendo l’ago un minuto prima che la nonna abbia smesso di urlare. Mentre lei si sgola mi rimane il tempo giusto giusto per disfarmi dello strumento appena utilizzato, avendo cura di riporre nel cassetto della biancheria l’ago usato (metti che qualcuno si faccia male infilando una mano nella monnezza…)
E siccome la mia mamma mi ha insegnato che bisogna riciclare, gonfio i miei guanti 8 e mezzo a mo’ di palloncino, li lego ad un’estremità con un laccio emostatico (sempre per la storia del riciclo) e li dono alla nonnina, con un sorriso gentile mormorando Ciapa e tasi!
Soddisfatta per aver fatto molte buone cose oggi, mi dirigo verso la porta e saltellando torno a casa mia. E mentre nella stanza si ode un tonfo sui vetri infranti di una fialetta, mi chiedo come fa mia nonna a vivere in tutto quel disordine…

3 Risposte

  1. ho letto tutto d’un fiato.. ^__^ mi piace un casino come scrivi.
    dove studi?

    martedì, 23 novembre 2004 alle @ 10:41

  2. idem come sopra .. perchè ti senti uno sbaglio ?? vabbè .. domanda da un milione di eurI .. grazie per la visita .. pure io da un po’ mi sento .. come dire .. sbagliata ??!!

    martedì, 23 novembre 2004 alle @ 13:09

  3. Siamo tutti un pò Sims…dentro.
    (Il Comandante)

    martedì, 23 novembre 2004 alle @ 13:22

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